STRATI D'ARTE GALLERY

MIRIADI DI PALPITI

MARIA PIA AQUILANTI INGALA

9 - 30 Marzo 24

Scienza della consapevolezza, tra trame di luce

Testo di Sveva Manfredi Zavaglia – curatrice

La pittura ha compiuto un processo di rivelazione e arriva dritto alla conoscenza delle cose, attraverso una grande ricerca espressiva di altissima qualità, creando una nuova immagine sulla realizzazione, questo è quello che ci trasmettono da subito le opere in mostra di Maria Pia Aquilanti Ingala.

A partire dalle tele pittoriche della pittrice nel suo sviluppo delle arti ci appaiono linee, forme grafiche, punti, contorni, giochi ed elementi geometrici seguendo le quali si compie lo sviluppo del processo pittorico di grande ricerca interiore e li crea per abbandonandoci all’impressione, ci libera il pensiero lasciandolo a noi spettatori. Tradurrei la visione in tre aggettivi: Armonia, Espressione, Equilibrio.

La luce la fa da padrone, crea armonia, tramite oscillazioni luminose date dalla costruzione dell’opera stessa riprodotta sulla tela con una nuova modificazione. Il tratto denso riempie quasi tutta la tela creando uno sfondo compatto. Questo trattamento ricrea e incarna il rapporto con la natura. Qui si verifica la più forte tensione della rivelazione della luce autentica; non si tratta neanche d’impressione, ci ricorda la scienza del “Pointillisme” che aspira a risolvere attraverso una via fisica, il problema della luce vivente nella pittura. Il punto piccolo permette di scintillare, e creare luce. Il risultato è di vibrazione, di profondità e di grande energia.   Nelle opere pittoriche di Maria Pia Aquilanti Ingala c’è lo studio del dato, giunge fino all’autenticità reale della rappresentazione tramite l’espressione, poi si passa da una tela all’altra ad un nuovo processo di costruzione sulla base di leggi o elementi conosciuti in natura, come i paesaggi, la geologia o la vegetazione fino alla rivelazione immediata di nuove forme di piccolissimi elementi. Ci si sofferma a meditare sulle trame strutturali che ci fanno pensare a preziosi o a tessuti organici come le cortecce degli alberi, le epidermidi degli animali, le tessiture delle pietre. La ricerca pittorica in rapporto con la natura ci apre la strada all’universo con trame preziose come piccoli gioielli di luce, dopo aver raggiunto la rivelazione attraverso la pittura della sua autenticità.

L’essenza pittorica sta nell’equilibrio dell’attività di ricerca, aspira in un modo o nell’altro a rivelare l’autentico, avendo ottenuto l’identità del fenomeno nello sviluppo che essa ne fa sulla tela sotto forma di pittura apparentemente primitiva, un punto depositato da una pennellata che lascia sulla superficie: una traccia elementare ma che ci fa tuffare nel futuro più autentico tra spazio e tempo. Tutto, di conseguenza, aspira non soltanto alla costruzione artistica, ma anche all’originalità reale e quella sensazione che Maria Pia Aquilanti Ingala ci lascia in quell’impressione. Appaiono forme come in una danza su cui vibra la luce. Il lavoro dell’artista consiste nel rivelarla, poiché gli oggetti rappresentano le forme di un altro ordine di coscienza attraverso lo studio per rivelare l’identità. L’autenticità della natura è nel suo totale equilibrio con una carica cromatica che crea carattere, tra il colore bianco e nero e quelli primari tutti in un dialogo, tra l’immanente e il trascendente.

Essa produce costruzioni pittoriche magiche e dinamiche con leggerezza, ci invita a meditare a partire da esperienze interiori e da leggi messe a punto a studio per trasmettercele. Crea un nuovo ordine di espressione delle cose che si trovano all’interno e all’esterno di noi, andando dalle esperienze di ricerca delle forze alle edificazioni di un nuovo aspetto delle forme. Il dato rivelato quello che ci lascia è la sua essenza.